I Romani compresero fin dagli inizi dell'età repubblicana l'importanza di una rete stradale efficiente e ramificata per il controllo delle zone conquistate e la diffusione dei commerci. Sono di questa epoca le grandi vie dell'Italia antica: l'Appia, la via Emilia, la via Flaminia, la via Postumia, tutte costruite tra il IV e il II secolo a.C.
La necessità di opere stradali divenne ancora più importante quando Roma si trovò a capo di un impero immenso che si estendeva dalla Spagna alla Persia e dalla Britannia all'Egitto.
Gli imperatori compresero l'importanza di poter raggiungere anche gli angoli più lontani del loro dominio nel minor tempo possibile e, come attestano un gran numero di miliarii (le pietre che contavano le miglia di strada dal punto di inizio) che recano il loro nome, si diedero da fare per costruire nuove vie di transito e per rendere ancora più efficienti quelle esistenti.
Così Claudio avviò la costruzione della rete stradale in Britannia, Vespasiano realizzò il traforo del Furlo e la via Domiziana, Diocleziano fece in modo che una strada con il suo nome collegasse lontani centri della Siria come Palmira.
Ma tra gli imperatori, quello che ha dedicato maggiori attenzioni e risorse alla rete viaria fu Traiano. Egli rinnovò la via Appia, costruì la via Traiana (abbreviando il percorso tra Benevento e Brindisi) e le strade delle province dell'Arabia e della Dacia con il famoso passaggio tagliato nella roccia presso le Porte di Ferro sul Danubio.
Queste vie consentirono alle legioni romane di controllare in maniera capillare le province dell'Impero e di tenere presidiati militarmente i confini. Proprio per la loro importanza, le strade erano costruite con molta cura, badando sia al tipo di terreno sia ai materiali impiegati.
Di solito la base era formata da una massicciata di grosse pietre su cui, talvolta, era posto uno strato di pietre più piccole unite a calce. Lo strato intermedio era di ghiaia o di sabbia e pietrisco. Il livello superiore era costituito da un letto di sabbia in cui venivano affondate grosse pietre di silice, calcare o arenaria, di forma poligonale. Per evitare il ristagno dell'acqua, le strade erano leggermente rialzate al centro e al lati c'erano canali di scolo.
Fonte: estratto da Atlarte, Atlante di Storia dell'Arte della De Agostini (2004)
Fonte immagine: https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Rome_Via_Appia_Antica_13-01-2011_13-21-18.JPG
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