La scrittura nell'Antico Egitto...
I geroglifici egizi sono i segni scolpiti che compongono il sistema di scrittura monumentale utilizzato dagli antichi Egizi, che combinano elementi logografici, sillabici e alfabetici.
L'uso di questo tipo di scrittura era riservato a monumenti o qualsiasi oggetto, come stele e statue, concepiti per essere eterni; la scrittura corrente e quotidiana in Egitto era quella ieratica.
Un sistema simile, ma non correlato, venne utilizzato anche dalla civiltà minoica, tra il 2000 a.C. e il 1650 a.C. circa
La civiltà egizia è per eccellenza una "civiltà di scrittura": pareti di templi, monumenti e tombe coperti di iscrizioni e immagini.
I supporti utilizzati per la scrittura erano diversi a seconda della funzione e della finalità dei testi.
- Gli appunti personali, compiti scolastici, le brutte copie, le comunicazioni private erano scritti sugli ostraka (termine greco con cui si indicano i cocci di terracotta e le scaglie di calcare con una superficie piana scrivibile, supporti poco costosi perché ovunque reperibili), oppure su tavolette di legno, talvolta stuccate con del calcare.
Su questi materiali, così come sui rotoli di cuoio o di papiro, si scriveva in ieratico, la forma corsiva della più nota scrittura geroglifica. I testi religiosi, ufficiali, biografici, iscritti sulle pareti dei templi o delle tombe sia reali che private, e anche su statue e su ogni oggetto del corredo funerario, erano scritti generalmente in geroglifico.
I primi geroglifici, attestati al Tardo Periodo Predinastico, furono scritti su etichette di vasi di pietra o di terracotta. Gli ultimi sono riportati su un'iscrizione nel tempio di File, vicino ad Assuan (Elefantina), e risalgono al 394 d.C.
Nota dell'autore n°1: Il Tempio di Philae (o tempio di File), in Egitto, è uno dei più belli e meglio conservati del paese. Il tempio è dedicato a Iside, dea femminile dell’amore, della magia e della maternità, una divinità presente in molte religioni antiche.
Gran parte del mistero e del fascino della civiltà egizia è dovuta al fatto che, verso il V secolo d.C., la conoscenza delle antiche scritture egizie e dei principi sui quali si basavano si perse e le iscrizioni divennero incomprensibili.
Nel corso dei secoli, gli studiosi non erano riusciti a svelare il mistero di questa scrittura, finché nel 1822 un giovane studioso francese, Jean-François Champollion, trovò la chiave di lettura della lingua dei faraoni.
Questi aveva una profonda conoscenza del copto, la fase finale della lingua egizia, scritta con l'alfabeto greco maiuscolo e alcuni segni di una scrittura ancora più corsiva dello ieratico, scritta in orizzontale da destra a sinistra, il demotico.
Champollion rivolse la sua attenzione sia ai nomi reali della stele di Rosetta - una grande lastra di basalto nero incisa in geroglifico, demotico e greco conservata oggi al British Museum di Londra - sia ai nomi di Tolomeo e di Cleopatra di un obelisco con iscrizioni in greco e geroglifico.
Nota dell'autore n°2: il British Museum è il museo più grande del mondo, con una superficie di 92mila metri quadrati e una collezione di 8 milioni di oggetti, dei quali solo l'1% è visibile al pubblico (ovvero 80mila).
Dal confronto dei due documenti lo studioso confermò che i geroglifici potevano, almeno in qualche caso, essere alfabetici.
La via della decifrazione era aperta.
La scrittura dell'antico Egitto, sia quella geroglifica che quella ieratica, comparve per la prima volta nel tardo V millennio a.C., durante l'ultima fase dell'Egitto preistorico.
A partire dall'Antico Regno (dal XXVI secolo a.C. al XXII secolo a.C.), le opere letterarie comprendevano testi funerari, epistole, inni, poesie e testi autobiografici commemorativi che riportano le carriere di funzionari amministrativi di primo piano.
Articolo creato grazie all'uso di più fonti:
- la parte iniziale del testo, quella sui geroglifici egizi. proviene da Wikipedia.
- il simpatico video che parla della scrittura degli egizi è tratto dal canale Youtube della Maestra Paola di Brindisi.
- parte del testo è tratto dall'Atlarte, Atlante di Storia dell'Arte dell'Istituto Geografico Deagostini, stampato nel 2004.
- la nota dell'autore n°1 è tratta dal sito Egittosharmelsheikh.it
- la nota dell'autore n°2 è tratta dal sito della rivista Elle.
- il testo finale sulla scrittura dell'antico Egitto, proviene ancora da Wikipedia (altra pagina).
- Fonte immagine: 123rf
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