Il passaggio dal romanico al gotico in architettura è segnato dal progressivo accentuarsi dell'altezza delle costruzioni, dalla comparsa dell'arco a sesto acuto, dall'assottigliamento delle masse e dalla crescente ricchezza delle nervature.
- Il gotico italiano, però, mantiene generalmente un carattere diverso da quello del resto d'Europa: meno lineare, lascia grandi pareti piane ed è più sensibile a un'equilibrio e a un'armonia di origine classica.
Grandi chiese gotiche, le cattedrali, sorgono in tutta Italia: gli esempi forse più famosi sono in Umbria (basilica di S. Francesco ad Assisi, duomo di Orvieto), in Toscana (duomo di Siena, S. Croce e S. Maria del Fiore a Firenze) e a Venezia (S. Zanipolo, S.Maria dei Frari), ma realizzazioni di grande importanza sì conservano anche a Genova, Napoli e Palermo.
Fra gli ultimi grandiosi episodi di questo stile, che più si avvicinano al gusto dei Paesi dell'Europa settentrionale, sono la basilica di S. Petronio a Bologna a tre navate e il duomo di Milano a cinque.
Al fasto delle cattedrali si contrappone la sobrietà delle abbazie che, soprattutto ad opera dei Cistercensi, sorgono in tutta la penisola; ricordiamo quelle di Chiaravalle Milanese, Chiara valle della Colomba, Fossanova, Casamari, S. Galgano, S. Nicola ad Agrigento.
Fonte: Atlarte, Atlante di Stortia dell'Arte (De Agostini)
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