Se ne è parlato al Centro Studi Michelangelo di Torano, in collaborazione con il circolo Endas 'Il Faro' di Marina di Carrara.
Mauro Pisani, pittore, scultore, appassionato d'arte che da anni si dedica allo studio di Michelangelo, ha chiarito come sia da attribuirsi a diceria il fatto che, essendo il Mosè così verosimile, tanto da sembrare umano, il geniale scultore l'avrebbe colpito con il martello esclamando: "Perché non parli!".
In realtà, tutto sarebbe da attribuirsi ad un difetto nel marmo scelto per la scultura, quello che da noi, viene chiamato appunto 'pelo'.
La prima impostazione del Mosè presentava la mano sinistra che reggeva il mento e la lunga barba a ricadere sul grembo.
A causa del 'pelo' che andava dal ginocchio destro verso la spalla opposta, le cui tracce sono ancora visibili sul ginocchio e sulle pieghe della veste, la scultura si sarebbe rotta.
"Forse a causa di un colpo dato per sbaglio - chiarisce Pisani - o durante il trasporto o, effettivamente per una mazzata del Michelangelo, che non era estraneo a gesti di stizza di questo genere; fattostà, prosegue l'esperto - che l'avambraccio sinistro si staccò assieme a gran parte della barba".
A quel punto lo scultore sarebbe stato costretto, per l'intervenuta mancanza di marmo, ad operare alcune modiche: la mano sinistra passò dal mento al grembo, la gamba sinistra da parallela alla destra venne abbassata ed il ginocchio reso più piccolo, la testa che era frontale, fu voltata a sinistra e, quindi, rimpiciolita.
"Tutte queste modifiche, sottolinea Pisani, portarono uno squilibrio nelle proporzioni........".
Sintesi dell'articolo di Stefania Grassi, fonte La Nazione, 3 agosto 2014
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