Firenze
Soldi pubblici per la cultura ce ne sono pochi e ce ne saranno sempre meno.
L'unica speranza è confidare nei privati e nelle loro generose donazioni, ma, rispetto a quanto accade all'estero, ci troviamo davanti con uno Stato spesso patrigno, incapace di stimolare e far crescere una nuova schiera di mecenati.
Da qui la proposta chiara e forte, anzi, il vero e proprio appello, lanciato dalla Fondazione Palazzo Strozzi di Firenze e dal suo presidente, Lorenzo Bini Smaghi, che invita il Governo a introdurre, come si fa in altri Paesi, sgravi fiscali per coloro che destinano risorse al nostro patrimonio culturale.
Sintesi dell'articolo di Olga Mugnaini
Fonte: La Nazione, 25 aprile 2014
Soldi pubblici per la cultura ce ne sono pochi e ce ne saranno sempre meno.
L'unica speranza è confidare nei privati e nelle loro generose donazioni, ma, rispetto a quanto accade all'estero, ci troviamo davanti con uno Stato spesso patrigno, incapace di stimolare e far crescere una nuova schiera di mecenati.
Da qui la proposta chiara e forte, anzi, il vero e proprio appello, lanciato dalla Fondazione Palazzo Strozzi di Firenze e dal suo presidente, Lorenzo Bini Smaghi, che invita il Governo a introdurre, come si fa in altri Paesi, sgravi fiscali per coloro che destinano risorse al nostro patrimonio culturale.
"Se lo Stato ha bisogno di soldi e non vuole ridurre le entrate dell'erario, basta che inverta l'onere della fiscalità - spiega Bini Smaghi -; si dovrebbe, insomma, defiscalizzare completamente il privato, famiglia o impresa che sia, che destina contributi e recuperare quell'importo dall'istituzione culturale destinataria della donazione, naturalmente iscritta all'albo, che viene chiamata a pagare il contributo su quanto riceve, per il fisco non ci sono perdite, mentre c'è un incentivo per i privati a donare".
Sintesi dell'articolo di Olga Mugnaini
Fonte: La Nazione, 25 aprile 2014
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