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La Buchmesse alla sfida della crisi e dell'ebook

Francoforte

Al via la rassegna di Francoforte e si scopre che gli editori italiani traducono meno.

Dopo un anno alla Buchmesse ci ritroviamo con la stessa domanda: 'Sopravvive il libro su carta?'.

Le cifre dell'ebook sono triplicate in due anni, ma le percentuali ingannano: erano allo 0,8% del totale nel 2011, sono salite al 2,4 nel corso del 2013.

Gli editori, allora, mettono sul mercato libri sempre più preziosi, gioielli della stampa, illustrati magnificamente (senza badare al prezzo di copertina).

In questo campo l'ebook sarà sempre battuto.

In questa 65° edizione della Buchmesse (fino a domenica) era stato annunciato l'arrivo, per l'inaugurazione, del nostro ministro della Cultura, Massimo Bray, ha disdetto all'ultimo momento (i nostri politici non hanno mai tempo per le questioni importanti).

Poi, come meravigliarsi delle cifre?

Per la prima volta i nostri editori sono in calo.

Ma c'è un dato positivo: calano le traduzioni, erano il 25% nel 1995, sono scese al 20%, forse, perché siamo senza soldi e costa sempre più comprare all'estero.

Fonte: La Nazione, 8 ottobre 2013

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