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La preda

Il romanzo, scritto nel 1936, è di sorprendente attualità.

C'è una grave crisi economica (siamo nel 1933); c'è disoccupazione.

I giovani, anche i migliori, non ottengono che lavori saltuari e malpagati, e "l'intelligenza è svenduta a salari da fame".

Jean-Luc, un giovanotto di modesta famiglia, intraprende un'ardua scalata sociale grazie a un matrimonio d'interesse e alla protezione di un politico compromesso.

Ci riuscirà, ma il successo avrà il sapore amaro del fallimento.

Forse non è un capolavoro e cade a volte nel convenzionale, ma l'acutezza dello sguardo, lo scavo psicologico, l'attenzione ai particolari, la precisione e la forza della scrittura sono ammirevoli.

Libro consigliato dalla redazione di Acculturarsi: La preda, di Irène Némirovshy

Una recensione di Piero Meldini
Fonte: La Nazione, 18 novembre 2012

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