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In 1265 declamano la Divina Commedia


 
I cantori aumentano, calano i vip.

La crisi non risparmia Dante e la sua Divina Commedia.

Del resto l'intento è sempre stato di carattere didattico/formativo più che spettacolare.

Recitare i versi del Sommo Poeta non è una passeggiata nè tanto meno un'esibizione improvvisata.

Ci vuole metodo e dedizione.

Se poi qualche "faccia nota" faceva da cassa di risonanza (Lucio Dalla, Arnoldo Foà, Giovanni Lindo Ferretti) tanto meglio.

Torna per il settimo anno "All'improvviso Dante, 100 canti per Firenze", passerella nobile e palcoscenico mobile che anima il centro storico della città dove domani pomeriggio scorrono tutti i 14mila233 endecasillabi che compongono le tre cantiche più celebri della storia della letteratura.

Saranno 1.265 gli "interpreti" in campo (dal 2006 sono stati oltre cinquemila). In arrivo da ogni angolo d'Italia.


Fonte: Il Tirreno, 18/05/12

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