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Etruschi, confronto col Sacro, Statuette tra fascino e mistero

Culto religioso, in esposizione bronzetti, urne cinerarie, stele e terracotte votive, fino al 5 Giugno 2011, al Museo Archeologico di Fiesole (FI).

Due statuette in piombo, un uomo e una donna, le mani legate dietro la schiena, entrambe con la gamba destra volutamente mozzata e un'iscrizione onomatopeica sull'altra.

Due statuette a lungo studiate ma ancora oggi ricche di fascino e mistero che bene riflettono il tema della mostra Gli Etruschi e il Sacro.

Fulcro dell'esposizione sono i materiali legati al culto religioso: provenienti sia dai due musei che dai magazzini del Museo Archeologico di Firenze e oggi, visibili dopo anni di oblio.

Nessun altro popolo antico al pari degli etruschi ebbe una particolare predisposizione a ricercare nell'ultraterreno le cause di quel che accadeva nel mondo degli uomini.

Un esempio significativo di queste pratiche magiche sono le due statuette di piombo rinvenute nella necropoli di Sovana, che è di epoca arcaica; i due personaggi, specificati con nome e cognome, sono però databili al III secolo a.C.

Ciò significa che circa tre secoli dopo la tomba fu riaperta per collocare le due statuette, l'ipotesi più probabile è che si tratti di un rito magico, probabilmente legato agli dei dei morti, che avevano come metallo sacro il piombo.

Articolo tratto da: La Nazione - 6 Aprile 2011

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