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La dislessia svelata


Le moderne tecniche di visualizzazione cerebrale possono aiutare a prevedere come si svilupperenno i disturbi di lettura negli adolescenti con un'accuratezza che può raggiungere il 90%:

molto di più di quanto si ottiene normalmente oggi con i test diagnostici di lettura.

I dati raccolti sono della ricerca pubblicata sui "Proceedings of the National Accademy of Sciences", Bruce McCandliss, professore di psicologia alla Vanderbilt University di Nashville.

Hanno sottoposto 45 ragazzi fra 11 e 14 anni (25 dei quali erano stati diagnosticati come dislessici), a due tipi di visualizzazione cerebrale (una risonanza magnetica e una visualizzazione "a tensore di diffusione"), mentre eseguivano prove di lettura.

In media durante i test i ragazzi dislessici hanno mostrato, rispetto agli altri, una maggiore attivazione nel giro frontale inferiore destro, un'area cerebrale vicina alla tempia destra.

A due anni e mezzo di distanza i 13 ragazzi del gruppo dei dislessici che avevano mostrato l'attivazione maggiore erano anche quelli che avevano compensato maggiormente il disturbo, e leggevano meglio rispetto agli altri dislessici del gruppo.

Usando i dati raccolti con le visualizzazioni nella prima fase di studio con modelli matematici, gli scienziati sono riusciti a simulare con grande precisione la prestazione che i ragazzi avevano mostrato a distanza di anni.

Gli autori della ricerca sperano che in questo metodo possa in futuro orientare le tecniche di intervento con cui oggi si cerca di migliorare le strategie di lettura nei giovani dislessici.


Articolo di Federica Sgarbissa, tratto da: Mente & Cervello - Febbraio 2011

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