Si dipana il mistero della Sfinge di Gizah: importanti verità, dopo un'incertezza secolare, cha ha alimentato millenaristi e guru dell'archeologia, emergono man mano che determinati aspetti della grande statua vengono chiariti dai recenti scavi.
Una lunga e sistematica ispezione archeologica, guidata da Zahi Hawass, massimo egittologo al mondo, ha riportato alla luce parte di un'ampia struttura protettiva, realizzata tutta attorno alla Sfinge.
Un muro, originariamente alto più di mezzo metro, pensato per impedire che la sabbia e il vento danneggiassero i fragili fianchi.
Alla luce di questi ultimi ritrovamenti, pare chiara la mano egizia della famosa scultura: infatti fu Thutmosis IV a far erigere il muro, da poco ritrovato, proprio dopo aver preso coscienza dei danni ingenti ad opera di vento e sabbia dell'animale dalla testa umana.
Viene quindi a cadere l'ipotesi che le tracce di erosione sui fianchi della statua siano ascrivibili a piogge in epoche remote, durante una presunta era glaciale 10.500 anni prima.
Se però è chiaro almeno che la Sfinge è opera degli egizi, alla luce di rinvenimenti dello stesso scavo si aggiungono elementi misteriosi, destinati a suggerire ipotesi bizzarre ed esoteriche: sono emersi, inaspettati e ad oggi di difficile interpretazione almeno 4 cunicoli, piccole entrate, nel corpo della struttura.
Con i sonar e altri sofisticati strumenti continua l'esplorazione nel labirinto dei cunicoli e dai geroglifici della necropoli una scoperta su chi costruì i mastodontici monumenti: non erano schiavi, ma operai salariati pagati con pane e birra.
Notizia tratta da: La Nazione - Cultura e Società
Una lunga e sistematica ispezione archeologica, guidata da Zahi Hawass, massimo egittologo al mondo, ha riportato alla luce parte di un'ampia struttura protettiva, realizzata tutta attorno alla Sfinge.
Un muro, originariamente alto più di mezzo metro, pensato per impedire che la sabbia e il vento danneggiassero i fragili fianchi.
Alla luce di questi ultimi ritrovamenti, pare chiara la mano egizia della famosa scultura: infatti fu Thutmosis IV a far erigere il muro, da poco ritrovato, proprio dopo aver preso coscienza dei danni ingenti ad opera di vento e sabbia dell'animale dalla testa umana.
Viene quindi a cadere l'ipotesi che le tracce di erosione sui fianchi della statua siano ascrivibili a piogge in epoche remote, durante una presunta era glaciale 10.500 anni prima.
Se però è chiaro almeno che la Sfinge è opera degli egizi, alla luce di rinvenimenti dello stesso scavo si aggiungono elementi misteriosi, destinati a suggerire ipotesi bizzarre ed esoteriche: sono emersi, inaspettati e ad oggi di difficile interpretazione almeno 4 cunicoli, piccole entrate, nel corpo della struttura.
Con i sonar e altri sofisticati strumenti continua l'esplorazione nel labirinto dei cunicoli e dai geroglifici della necropoli una scoperta su chi costruì i mastodontici monumenti: non erano schiavi, ma operai salariati pagati con pane e birra.
Notizia tratta da: La Nazione - Cultura e Società
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