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Il Paese degli scioperi e la scuola che non insegna nulla

Anche questa mattina ho accompagnato mio figlio minore a scuola. Frequenta la 3^ in un Istituto Alberghiero di Marina di Massa. Ed anche questa mattina, come ieri, un gruppo di ragazzi di 4^ e di 5^... hanno impedito a lui e a molti altri ragazzi di entrare in classe.

Intendiamoci, non è che mio figlio Mattia ami particolarmente studiare, anzi. Ma trovo molto grave, in un paese come il nostro che si professa "civile", ledere fortemente il diritto allo studio di chi, pur non avendone molta voglia, sarebbe comunque entrato in classe.

Con mio figlio, la stragrande maggioranza dei ragazzi che erano fuori dal cancello d'ingresso dell'Istituto voleva entrare. Io ero in mezzo a loro e sentivo i commenti che giungevano da tutte le parti, erano ad un solo indirizzo:

"non è possibile che poche persone che non hanno voglia di fare un.... (bip di censura) impediscano a tutti noi di entrare"!

Questa è l'Italia, molto meno civile di quanto vogliano farci credere. Basta un manipolo di 4 gatti per bloccare una scuola, un porto, una stazione, una strada, ecc.

Questa non è l'Italia, questo è il paese degli scioperi. Non entro nel merito di destra o di sinistra. Mi limito a fotografare una realtà.

Questo è il paese in non c'è nulla che vada bene. Fai una cosa, scioperano. Non la fai, scioperano lo stesso. Ma possibile, dico io, che qualsiasi cosa si faccia c'è sempre una piccola minoranza che deve ledere i diritti della maggioranza?

Ma torniamo alla scuola. Con molta onestà, devo anche ammettere che i ragazzi non hanno tutti i torni nello scioperare, la scuola Italiana è all'anno zero. Ma è il modo che usano che è sbagliato e non porterà a nessun cambiamento.

Invece, la scuola Italiana avrebbe proprio necessità di un grande restyling. Altro che riforma Gelmini. Io sarei ancora più drastico dell'attuale Ministro. Che molti problemi ha già individuato e cercato di porre rimedio.

Possibile che nessuno si accorge che la scuola Italiana non trasferisce più sapere? Possibile che una buona parte degli insegnanti e dei professori debba occupare delle cattedre senza avere le capacità d'insegnare? Possibile che bisogna ancora studiare materie del tutto inutili e obsolete? Mentre quelle che realmente, farebbero la differenza nei nostri ragazzi, non le approccia nessun professore?

Io, se fossi al posto del Ministro Gelmini, farei una grande rivoluzione in due punti:



1. obbligherei gli insegnanti ed i professori a tornare sui banchi di scuola, per imparare le materie più importanti per loro: comunicare e relazionarsi bene con i loro ragazzi; trasferire sapere e conoscenze.

Perchè il modo d'insegnare di molti professori è vecchio e non funzionale a trasferire il sapere, ma neppure ad entrare in relazione con i loro alunni. Perché molti professori entrano in classe già stanchi e non trasferiscono ai ragazzi alcun stimolo. Mi chiedo come possa un ragazzo amare una materia se per primo, chi la insegna, non ci mette passione ed entusiasmo?

2. eliminerei le materie inutili e ce ne sono tante, troppe. Introdurrei, sin dalle medie, materie come la "gestione del denaro", "basi di economia", "comunicazione interpersonale", "autostima", "informatica", lingue straniere come "inglese e cinese" (il futuro, mentre a scuola studiano il passato), ecc.

E non mi si venga a dire che l'inglese e l'informatica a scuola già la fanno. Lo sanno tutti che l'inglese e l'informatica studiati con il sistema attuale non servono a nulla. Insomma, andiamo verso più un mondo informatizzato, dove internet e la rete la fanno da padrone e l'inglese è attualmente la lingua più parlata e domani (inteso come futuro prossimo) sarà il cinese ad essere la lingua privilegiata.

Per non parlare della capacità comunicativa e relazionale di molti ragazzi e degli stessi loro professori. Scarsa, o pari a zero. O della conoscenza del denaro, del suo uso, e delle leggi che regolano l'economia.

Sono queste le materie cui io darei molto più spazio delle altre. Perché la cultura è importante, ma lo è ancor di più mettere i nostri figli nella condizione di competere ad armi pari con il mondo "reale" che li aspetta. Sono queste le materie che faranno la differenza nei nostri figli, che li renderanno liberi, come uomini e finanziariamente.

Guardate le persone più ricche della terra: i laureati si contano sulla punta delle dita. Mentre la maggior parte di loro sono veri "maestri" nelle pubbliche relazioni, nel credere in se stessi ed avere una grande autostima, nel vendere le loro idee, nella gestione del denaro, nella conoscenza delle leve dell'economia, nell'imprenditorialità, ecc. E, naturalmente, conoscono come minimo due o tre lingue.

Mentre noi, in Italia, che cosa facciamo? Insegniamo ai nostri ragazzi materie obsolete che non serviranno mai a nulla, oppure gli insegniamo a fare scioperi su scioperi. Che esempio volete che abbiano se dalla società in cui vivono apprendono che "bloccare" tutto e tutti è bello e giusto!?

Naturalmente, lo faranno a loro volta. Bene, anzi male. Avanti con un altro sciopero.

La cultura e la conoscenza sono fondamentali. Cerco di traferire questi valori a tutti coloro con cui entro in contatto. Anche questo blog mira a quest'obiettivo.

Ma bisogna trasferire cultura e sapere che possano essere veramente utili, che servano nella vita quotidiana. Accanto alla matematica, alla storia, alla filosofia, all'italiano, ecc. è opportuno mettere anche l'inglese, l'informatica, il denaro, l'economia, la comunicazione, ecc.

Sono troppo utopico? Forse. Ma sogno una scuola Italiana formata da professori che amino le materie che insegnano e che, finalmente, trasferisca sapere utile.

Giancarlo Fornei
Formatore Motivazionale & Mental Coach
"Che aiuta le persone a raggiungere un obiettivo in 5 passi"

Leggi cosa scrivevo nel 2005 sull'importanza dell'insegnamento, clicca qui.



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