Male, molto male. "Siamo un popolo di santi, eroi e navigatori", come dice Piero degli Antoni, ma un libro in mano non lo prendiamo mai.
La notizia cattiva è che i lettori nel 2007 sono calati dell'1% rispetto a quelli del 2006.
La notizia buona è che i giovani (i tanto vituperati giovani), leggono più degli adulti: il 53% contro il 43%.
I dati sono disarmanti e se questo è lo specchio del nostro paese, abbiamo poco da sperare. Un popolo che non legge è un popolo che non si aggiorna, che non mantiene viva la sua "cultura", la sua "curiosità".
Eppure basterebbe poco, solo quattro o cinque paginette il giorno, per leggere almeno 1 libro ogni mese.
Stiamo attenti, perché quello che viene chiamato "deficit culturale", prima o poi, si trasforma in deficit economico. Non è un caso che le nazioni europee dove si legge di più, siano davanti a noi anche come economia.
Giancarlo Fornei
La notizia cattiva è che i lettori nel 2007 sono calati dell'1% rispetto a quelli del 2006.
La notizia buona è che i giovani (i tanto vituperati giovani), leggono più degli adulti: il 53% contro il 43%.
I dati sono disarmanti e se questo è lo specchio del nostro paese, abbiamo poco da sperare. Un popolo che non legge è un popolo che non si aggiorna, che non mantiene viva la sua "cultura", la sua "curiosità".
Eppure basterebbe poco, solo quattro o cinque paginette il giorno, per leggere almeno 1 libro ogni mese.
Stiamo attenti, perché quello che viene chiamato "deficit culturale", prima o poi, si trasforma in deficit economico. Non è un caso che le nazioni europee dove si legge di più, siano davanti a noi anche come economia.
Giancarlo Fornei
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