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Il tempo per studiare, di David di Luca

Di solito per la maggior parte di noi studio vuol dire scuola, e scuola vuol dire noia. Di conseguenza, studio finisce per voler dire noia. Questa associazione è talmente potente che diventa una grossa fregatura.

Sì, perché, che lo vogliamo o no, imparare qualcosa di nuovo ogni giorno è importante. Le cose cambiano, e più se ne sa meglio è. Oggi più che mai, non possiamo riposare sugli allori. Imparare arricchisce la nostra vita, e ci rende preparati a cogliere le occasioni.

Questo mi sembra un cambiamento radicale di prospettiva. Non studiamo più per fare contenti professori o genitori. Lo facciamo per noi stessi. Per fare qualcosa di concreto, una volta tanto, invece di stare lì a chiederci perché non ci "capita" l'occasione giusta.

Questo già dovrebbe consentire un diverso approccio allo studio. Adesso si tratta di trovare il tempo per studiare. La regola numero uno è PSUL: Porta Sempre Un Libro. Non so se ci avete mai fatto caso, ma ci sono molte occasioni in cui letteralmente buttiamo via il tempo. Ad esempio in coda, in sala d'aspetto dal dentista, o in treno. In quest'ultimo caso posso parlare per esperienza. Viaggio spesso, e ancora non sono riuscito a capire come facciano certe persone a rimanere per ore con lo sguardo perso nel nulla. Ore che invece magari avrebbero potuto passare leggendo qualcosa che allargasse le loro conoscenze.

Secondo suggerimento: molti sono intimoriti da alcuni testi che sembrano scritti in ostrogoto. Purtroppo, ancora al giorno d'oggi c'è chi si diverte a scrivere "difficile" per darsi un tono e far pensare che lui sa e noi no. Noi possiamo difenderci in questo modo:

1) Leggiamo un paragrafo.

2) Se nella nostra mente si forma della nebbiolina, proviamo a rileggerlo, stavolta frase per frase.

3) Se anche stavolta si forma la nebbiolina, i casi sono due: o il paragrafo è scritto male o ci mancano dei pezzi. Mettiamo un bel punto interrogativo o una R (per Rivedere) e proseguiamo.

4) Durante la lettura, cerchiamo di collegare quello che stiamo leggendo a cose che già conosciamo.

5) Alla fine del testo domandiamoci se abbiamo capito di cosa parlava in generale, o se invece siamo rimasti perplessi. In questo caso diamo una seconda lettura.

6) Se la perplessità persiste, mettiamo una R a tutto il testo, ed eventualmente cerchiamo altre informazioni sull'argomento.

C'è chi afferma che con un'ora al giorno di 'sta roba, si può arrivare a prendere una laurea...

David di Luca

Per conoscere più da vicino il mio caro amico David, visita i suoi siti
David Di Luca
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