Adsense

Vicenza: l’altare in technicolor del tempio di Santa Corona…

Vicenza: l’altare in technicolor del tempio di Santa Corona…

Vicenza: l’altare in technicolor del tempio di Santa Corona…
Il complesso di Santa Corona a Vicenza è costituito da una delle più importanti chiese della città - costruita nella seconda metà del XIII secolo e arricchita nel corso dei secoli da numerose opere d'arte - e dai chiostri dell'ex convento dei Domenicani, attualmente sede del Museo naturalistico archeologico civico.
  • La chiesa vicentina di Santa Corona viene elevata in età medievale, e più precisamente nel periodo che oscilla fra il 1260 ed il 1270.

Video del Tempio di Santa Corona
La nascita è per tradizione connessa con l’arrivo di alcune spine della corona usata per il supplizio e la morte di Cristo. Una delle perle esclusive del tempio è costituita dall’altare maggiore.

Vicenza: l’altare in technicolor del tempio di Santa Corona…


Riesce a stupire non solo per l’armoniosa configurazione dell’insieme ma anche grazie alla singolarità dei decori. Si accede tramite tre gradini, su cui sono rappresentati dieci animali che richiamano le principali virtù.
Fra essi campeggia il cane, simbolo dei domenicani, guardie leali e fidate contro le pericolose dottrine che si scostano dall’ortodossia cattolica…
Vicenza: l’altare in technicolor del tempio di Santa Corona…

Ai lati si ergono due cherubini e sulla balaustra che delimita lo spazio delle celebrazioni dal coro poggiano le statue di quattro santi firmate da Angelo e Francesco Marinali, Maria Maddalena, Sebastiano, Maria Egiziaca e Girolamo.
Sopra la mensa si eleva il parallelepipedo che racchiude il tabernacolo, sormontato da un tempietto a due piani.
  • Il programma iconografico presenta un doppio registro di effigi che si snodano d’intorno.
  • Gli antipetti delle mense, i fianchi, il piedistallo del ciborio, i piastroni delle balaustre e le fasce che le circondano, tutto è rivestito in pietra di paragone, sul cui fondo nero risaltano le candide membrature di finissimo marmo apuano e le policrome tarsie che compongono le istoriazioni.
I materiali di pregio impiegati sono alabastro, lapislazzuli, giada, diaspro, corallo, onice, agata, porfido, verdone, serpentino, rosso di Francia e africano.
La sontuosa composizione risulta ideata da Giorgio Bovio verso il 1670. Non si sa bene se deve essere ritenuto soltanto il progettista dell’insieme.
Secondo una certa critica, con ogni probabilità è anche l’esecutore in prima persona di cinque scomparti: quello del piedistallo, gli angeli musici, le virtù, i fregi con animali e con vedutine architettoniche.
L'altare è stato costruito fra il 1667-1669 ad opera di intarsiatori in pietre dure, i fiorentini Corbarelli, che nel 1670-1671 costruirono anche il tempietto sovrastante l'altare. 
  • Il grandioso complesso sorge isolato su tre gradini, ornati di intarsi e motivi geometrici e floreali. 
  • Il tempietto si innalza da una base fregiata da cherubini ed è composto da due ordini di colonnine corinzie di marmo rosso. 
  • La cupoletta è sormontata dall'immagine del Redentore
  • Nella porticina del tabernacolo inferiore è dipinta la Resurrezione; in quella del tabernacolo posteriore, il Cristo morto con l'Addolorata, san Giovanni evangelista e il Padre Eterno cui un angelo porge il calice
  • Ai lati delle porticine stanno belle cornucopie
  • Le vetrate dell'abside provengono da Monaco di Baviera e sono della fine del XIX secolo.

Articolo costruito con l'uso di più fonti:

Ultimo articolo pubblicato sul blog Acculturarsi: La Primavera di Sandro Botticelli.


Commenti