Secondo alcuni ricercatori americani, il cervello raggiunge il massimo delle abilità intellettuali intorno ai 22 anni. Cinque anni dopo, è già cominciato un lento declino, anche se impercettibile.
Timotthy Salthouse, direttore del laboratorio di psicologia cognitiva dell’Università della Virginia, in uno studio pubblicato sulla rivista Neurobiology of Ageing, afferma che “occorre cercare sempre nuovi stimoli, per prevenire il decadimento, mai mettersi in pantofole”.
Ragionamento e abilità intellettuale è già meno rapida a 27 anni, mentre la capacità di ricordare perde colpi verso i 37 anni.
Ma poi, regala una pillola di speranza a tutti quelli che, come me, hanno già passato i 45 anni ed afferma che “anche dopo gli anta esistono delle possibilità di recupero che fanno leva sulla conoscenza, l’esperienza e il sapere”. “Basta usare – continua Salthouse – la ginnastica della mente”.
Insomma, come insegna anche Rita Levi Montalcini: mai smettere di applicarsi, di sfogliare libri e giornali, di confrontarsi e parlare con le persone, di ascoltare buona musica.
Allora forza, tutti sotto con la ginnastica mentale… perché se invecchiare è un processo naturale, meglio farlo bene.
Giancarlo Fornei
Fonte: La Nazione del 17 marzo 2009
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