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La Scultura del Cinquecento: da Michelangelo a Leonardo Da Vinci, da Giambologna a Benvenuto Cellini!

Il genio di Michelangelo domina incontrastato la scena della scultura italiana nella prima metà del Cinquecento
Il marmo viene a volte levigato dalle sue mani fino alla più pura perfezione dei dettagli, mentre a volte rimane appena sbozzato, volutamente incompleto. 
  • Nei suoi capolavori, dal David (Galleria dell'Accademia, Firenze) alle Tombe dei Medici (S. Lorenzo, Firenze), dal Mosè (S. Pietro in Vincoli, Roma) alle varie versioni del tema della Pietà (musei di Firenze e Roma e in S. Pietro a Roma), la scultura del Rinascimento raggiunge un culmine che i contemporanei giudicano superiore all'arte antica e alla stessa natura. 





I maggiori artisti dell'epoca sperimentano le diverse arti: così come Michelangelo dipinge, Leonardo da Vinci, che era stato allievo del Verrocchio, si cimenta con la scultura, senza però realizzare nessuna opera compiuta. 

  • Scultore e architetto è poi Jacopo Sansovino (Loggetta del Campanile in piazza San Marco a Venezia), fra i maggiori artisti attivi a Venezia nel Cinquecento. Artisti importanti sono anche il Giambologna, di origine fiamminga, (Fontana del Nettuno, Bologna; Ercole e Nesso, e il Monumento equestre a Cosimo I dei Medici, Loggia della Signoria, Firenze) e Benvenuto Cellini, orafo e scrittore oltre che scultore, che realizza opere di prezioso gusto manieristico (Perseo, Loggia dei Lanzi, Firenze). 


Fonte: Atlarte, Atlante di Storia dell'Arte (De Agostini)



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